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CAMPOBASSO SOSTENIBILE/ Sindaco Pdl: dopo le accuse di misoginia, ecco le promesse da marinaio

di Viviana Pizzi

“Andrò all’incontro di sabato prossimo sulla mobilità sostenibile”. Questa la promessa (da marinaio) fatta dal sindaco di Campobasso, il pidiellino Gino Di Bartolomeo, nell’intervista rilasciataci martedì 6 marzo. Dopo le accuse di misoginia e la smentita (di rito?) del diretto interessato, il sindaco del capoluogo molisano dimostra, ancora una volta, la totale disattenzione per il benessere dei suoi cittadini. E al convegno “La Città Negata”, promosso da diverse associazioni locali che si battono per una realtà più sostenibile, il sindaco “spedisce” l’assessore Cefaratti, che annuncia un progetto di Ztl con telecamere. Come dire: vi controlliamo…

Lo aveva promesso proprio sulle nostre pagine, lo aveva assicurato alle associazioni presenti, lo aveva anche detto alle donne che lo hanno affrontato nell’ormai famoso video “Siete femmine, non scocciate”. Ma il sindaco Gino Di Bartolomeo quella promessa non l’ha mai mantenuta e non è mai arrivato al convegno “La città negata”, organizzato dal comitato Isole pedonali e condiviso da diverse associazioni ambientaliste, tra cui Fare Verde di Campobasso. Via Nova e Molise naTzione.

Di Bartolomeo non ha quindi potuto vedere di persona che la protesta sta montando, che “i 4 gatti” dell’altra volta sono diventati centinaia e che il convegno è stato “cavalcato” anche dai politici di centrosinistra, sempre uniti quando c’è da dare addosso al Pdl…
In prima fila l’ex sindaco Augusto Massa, l’ex consigliere regionale Italo Di Sabato, gli attuali componenti di palazzo Moffa Paolo Di Laura Frattura e Carmelo Parpiglia. A favore della costruzione delle isole pedonali anche l’ex deputato Roberto Ruta.

Ma l’unico politico che tutti aspettavano – Gino Di Bartolomeo – non c’era. Ha delegato l’assessore alla mobilità Gianluca Cefaratti, che meglio di lui è riuscito a tenere la platea e a spiegare cosa ci vuole per la città di Campobasso. Si tratta di un programma di zona a traffico limitato con telecamere di sorveglianza e raccolta differenziata. “Progetti importanti per la nostra città- ha sostenuto Cefaratti- per cui chiederemo che le auto non girino in massa. Nel lungo periodo istituiremo navette suppletive per permettere di vivere la città a piedi”.

Questo in sintesi l’intervento del Comune di Campobasso.

Quelle donne che invece avevano ingaggiato la battaglia per i bambini e per il verde comune sono state sostenute da tante altre persone che, in comune con loro, avevano la voglia di vedere una città più pulita. Una Campobasso che abbia ampi spazi senza auto in circolo, dove le mamme non si devono preoccupare di far respirare smog a piccoli in carrozzina. Campobasso però non è solo insostenibile da un punto di vista ambientale ma soprattutto sotto il profilo della mobilità per le persone disabili. Lo ha testimoniato una donna, che ha denunciato quello che in altre città non sarebbe vissuto come un handicap.

“Vivere e muovermi sulla sedia a rotelle- ha detto- significa non riuscire a portare a termine tutti i compiti quotidiani. Significa fare la gimkana tra le auto e incamerare un sacco di stress”. Ma il sindaco tutto questo lo sentirà soltanto per interposta persona. Indignato per la sua assenza anche il presidente dell’associazione Fare Verde Simone Cretella. E’ stata la prima cosa che ha messo in evidenza durante il suo intervento. Poi ha sottolineato anche la mancanza di volontà da parte dell’amministrazione comunale di realizzare il piano di mobilità urbana spiegato da Cefaratti.

“Non è difficile – ha sottolineato – basta soltanto la volontà di realizzarlo”.

E allora ci chiediamo: c’è davvero questa volontà?