Genio in 21 giorni e Le Testimonianze Negative Sulla Didattica a Distanza

La scuola come l’abbiamo conosciuta fino al pre-pandemia sarà, probabilmente, un lontano ricordo. L’ipotesi di lasciare la modalità di didattica a distanza anche nel post emergenza, infatti, resta concreta. D’altra parte c’è chi smentisce tale possibilità alla luce di un ottimismo più o meno forzato che si rifiuta di pensare che il nuovo assetto sia quello nato in fase emergenziale.

Una cosa è certa: abbiamo l’opportunità di riordinare e ristrutturare l’assetto scolastico. L’auspicio è di vedere dei cambiamenti significativi, volti al miglioramento del sistema, che tengano conto delle modalità applicate durante la pandemia, ma vadano al di là delle stesse.

Un sistema messo in piedi in una situazione di emergenza deve per forza fare i conti con un’organizzazione non perfetta delle risorse, perché la velocità della risposta è prioritaria rispetto all’efficacia dei mezzi. Superare ed ampliare questo schema, quindi, sembra l’unico modo logico per procedere in direzione dell’innovazione, senza per questo penalizzare il livello dell’insegnamento.

“Ha senso pensare alla DaD come un nuovo modello di fruizione dell’insegnamento, lasciando tutto così com’è? Oppure sarebbe più giusto tornare a ragionare sì su un nuovo modello didattico, ma apprendendo dagli errori commessi durante questo periodo?”, si chiede il Dottor Massimo De Donno, fondatore di Genio in 21 giorni, (le cui recensioni sono ottime) che durante quest’ultimo periodo ha raccolto le testimonianze negative sulla didattica a distanza dal punto di vista sia degli alunni, che dei loro genitori.

Genio in 21 giorni e le testimonianze negative sulla DaD: il punto di vista degli studenti

Più volte, durante questo anno e mezzo di pandemia, si è avuta l’impressione che il benessere degli studenti non fosse una priorità del governo. 

Si è fatto uno sforzo per tutelare le fasce d’età inferiori mantenendo le scuole dell’infanzia aperte, per esempio. Al contrario, sembra essere completamente mancata un’attenzione verso gli studenti universitari. O, per meglio dire, sembra essere mancata una solida visione di insieme, su larga scala, che permettesse di riemergere dalla fase emergenziale con un assetto scolastico più solido. 

E gli studenti l’hanno percepito, come hanno dimostrato le testimonianze negative raccolte da Genio in 21 giorni.

Osserva De Donno: “Agli iniziali problemi di natura tecnica (tutt’altro che marginali) di connessione internet e accesso ai dispositivi digitali, se ne sono sommati altri di natura più personale. Questi ultimi, hanno fortemente influito sulla sfera psicologica dei ragazzi e delle ragazze”. 

Infatti, la restrizione dello spazio di movimento e delle relazioni interpersonali, ha generato un forte senso di emarginazione che è andato poi a minare la capacità di mantenere alti livelli di concentrazione e produttività (già messi a dura prova dall’utilizzo degli apparecchi tecnologici). Inoltre, i tempi ridotti dettati dai giorni di chiusura e l’incapacità, da parte di molti professori, di riadattare il proprio metodo di insegnamento alle nuove modalità di didattica, hanno fatto sì che molti alunni chiudessero l’anno con un rendimento calante. 

Genio in 21 giorni e le testimonianze negative sulla DaD: come ha influito sui genitori

A specchio, il problema degli studenti si è riversato sulle loro famiglie in varie forme. 

Innanzitutto, l’indagine Ipsos per Save the Children mostra una correlazione tra ambienti domestici disagiati e difficoltà di apprendimento. Osservando i dati, infatti, si vede come un problematico background socio-economico e una scarso grado di educazione dei genitori, abbia influito attivamente sugli insuccessi scolastici dei figli. 

Inoltre, anche in questo caso, nonostante l’erogazione di sostegni come il cosiddetto bonus baby-sitter o misure simili, non si è potuta garantire una tutela completa ai genitori. Per molte famiglie, infatti, non si è dovuto far fronte ad un problema che era soltanto di natura economica, ma anche organizzativa. Nello spazio di un appartamento in affitto, per esempio, si sono trovati a coesistere le abitudini ed esigenze diverse di genitori e figli, tutti costretti a dover lavorare/studiare di fronte ad un computer.

Al di là dei casi singoli, comunque, in linea di massima si sono notati dei trend comuni. Come ha rilevato Openpolis, in base ad una ricerca delle Nazioni Unite condotta su 38 paesi, in generale è aumentato il tempo dedicato ai figli, ma per le donne l’incremento è stato in misura maggiore.

sondaggio openpolis Genio in 21 giorni

Come si legge in un altro sondaggio correlato: “Per l’Italia, selezionata insieme ad altre 16 nazioni in un’ulteriore indagine, il divario di genere nel tempo dedicato alla cura dei figli durante il Covid-19 è pari a 6,1 ore settimanali. Le donne italiane, in seguito alla pandemia, dedicano circa 30,9 ore a settimana alla cura dei figli, contro le 24,8 dichiarate dagli uomini. Un differenziale variabile a seconda dei paesi, ma che ovunque vede le donne molto più impegnate in queste attività”.

Il metodo Genio in 21 giorni: come neutralizzare gli effetti negativi della DaD

Un aspetto centrale nel metodo Genio in 21 giorni messo a punto da De Donno riguarda la gestione del tempo e dello stress da studio, elementi sottovalutati nelle impostazioni della didattica a distanza. Dalle diverse analisi condotte durante l’anno su vari campioni di studenti, questo emerge come il problema che viene vissuto con maggiore apprensione. 

Inoltre, stare per ore davanti al computer, ha fatto sì che gli studenti fossero più indolenti rispetto alla mole di compiti da svolgere al di fuori dell’orario scolastico. Oltre la metà degli studenti si dichiara stressato e manifesta la necessità di apprendere dei metodi di studio che possano velocizzare e ottimizzare l’apprendimento.

Con il suo percorso in sei fasi (approccio, lettura, comprensione, organizzazione, ricordo, esposizione), Genio in 21 giorni si propone di fornire ai suoi corsisti un metodo di studio produttivo e soprattutto personalizzabile a seconda delle caratteristiche specifiche del singolo.