La Fiat di Termoli con un ricorso alla Corte d’appello di Campobasso prova nuovamente ad escludere la Fiom dalle trattative sindacali. Il segretario nazionale settore auto Airaudo promette: “Presenteremo azioni giuridiche contro l’ultima ingiustizia della Fiat”. Lo scontro è totale e non si escludono colpi in quella che ormai é diventata una vera e propria guerra. Che noi vivremo al fianco dei lavoratori.
di Viviana Pizzi
Da una parte Marchionne spalleggiato dal governo. Dall’altra il sindacato Fiom e i lavoratori. Tutti pronti a giocare la loro partita a scacchi. La mossa dei padroni, la prossima, é la seguente: tentare di annullare la sentenza del Tribunale di Larino escludendo nuovamente la Fiom dal tavolo delle trattative.
Ci provano ricorrendo in Corte d’appello a Campobasso. Il ricorso é stato già presentato e ora toccherà ai giudici della sezione civile decidere quando discutere la causa. L’obiettivo? Poter scegliere senza intralci come, quando e dove produrre. Anche uscendo dall’Italia e licenziando operai italiani. Tutto senza un contraddittorio serio.
Ma la Fiom che fa? Di certo non si arrende. E fa muovere la sua Regina perché é consapevole che la partita é davvero importante. Chi vince questo scontro vince la guerra. Gli operai lottano per il loro lavoro e per la giustizia sociale. Per far rispettare un diritto sacrosanto: stesso salario per chi svolge lo stesso lavoro. Termoli é il centro della lotta in questo momento.
“Non ci arrendiamo – ha sostenuto il segretario nazionale della Fiom settore auto, Giorgio Airaudo – l’otto giugno il dirigente nazionale del sindacato Michele De Palma si recherà a Termoli per incontrare il segretario regionale Giuseppe Tarantino e i lavoratori iscritti al sindacato. Tutti insieme decideranno cosa fare. Di certo ci rivolgeremo al Tribunale. È inaccettabile il comportamento di Fiat Powertrain. Non si può fare lo stesso lavoro e percepire salari diversi. Probabilmente punteremo su cause individuali, le più efficaci, ma la parola finale spetterà all’assemblea e ai nostri legali“.
Giorgio Airaudo non si recherà a Termoli di persona ma seguirà da vicino la vicenda. Affinché vengano rispettati i diritti dei lavoratori iscritti al suo sindacato. Ma la scacchiera di Fiom e dei lavoratori ha un’altra pedina. Siamo noi e il nostro sostegno nei loro confronti. Vigileremo – insieme a politici, sindacati e studenti – affinché vengano rispettati i diritti degli iscritti alla Fiom. Per fare in modo che venga cancellato questo provvedimento discriminatorio che grida vendetta al cospetto di Dio. E che toglie il pane guadagnato onestamente dai padri operai ai figli dei discriminati. Tutto questo non é giusto. Soprattutto dopo 112 anni di lotte da parte del maggior sindacato metalmeccanico.