SANITÀ/ Il Molise la regione più colpita dal taglio posti letto del decreto-Balduzzi: di chi la colpa?

Tagli anche per la sanità: via libera al decreto DL 158/2012 del Ministro della Salute Renato Balduzzi che taglia i posti letto di 7.389 unità. A subire le maggiori restrizioni sarà il Molise che avrà un taglio dei posti del 33,2 per cento. «La medicina, il miglioramento dei servizi sono stati bypassati a favore di politiche clientelari mirate esclusivamente alla ricerca del consenso».

 

di Maria Cristina Giovannitti

Continuano le sforbiciate programmate dal governo Monti e stavolta il taglio è per la sanità con l’approvazione del decreto ‘Definizioni degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell’assistenza ospedaliera’ del Ministro della Salute, Renato Balduzzi’.

Tra le varie riduzioni del decreto BalduzziDL 158/2012–  entro il 31 dicembre 2012,  la più sostanziale è quella che taglierà in maniera drastica i posti letto ospedalieri: si passerà dai 4,2 posti per mille abitanti a 3,7 posti disponibili. Inoltre per ridurre i costi saranno chiusi i reparti che lavorano poco: fuori pericolo i reparti che hanno l’80 per cento di occupazione dei pazienti ovvero lì dove su 30 almeno 26 posti letto sono occupati. Si stima che tra il 2013 e il 2015 da 39.968 posti letto attuali si avranno in meno 2.337.

Un decreto, questo di Balduzzi, che parte dall’alto e che passerà il testimone alle varie Regioni, le quali decideranno dove, come e cosa tagliare. A pagare il prezzo più alto sarà il Molise con un taglio dei posti letto del meno 33,2 per cento: seguito da Trento (meno 20,9 per cento) e dal Lazio (meno 19,9 per cento). Schiette le parole di Micaela Fanelli, consigliere provinciale, che rintraccia la colpevolezza della misura adottata dal Ministro nella politica di Michele Iorio, presidente regionale ma anche unico Commissario alla Sanità «La Regione Molise si è ridotta ad essere amministrata in sanità da funzionari ministeriali perché Iorio non ha preso decisioni rilevanti. Ne aveva investitura e non l’ha fatto».

La politica della riduzione diventa in toto svantaggiosa se non è supportata da una riorganizzazione e riattivazione dei servizi e la colpa è da attribuire alla ‘politica del clientelismo’, secondo la Fanelli «L’obbligo di incentivare la medicina sul territorio, migliorando i servizi da dare alla popolazione sono stati bypassati a favore di politiche clientelari mirate esclusivamente alla ricerca del consenso».

Il Decreto apporta anche altri tipi di ‘sacrifici’: all’articolo 1Riordino dell’assistenza territoriale e mobilità del personale delle aziende sanitarie– la politica dello spending review viene sostituita da un riordino dell’assistenza domiciliare ai pazienti. Lo stesso Balduzzi evidenzia come il provvedimento dei tagli sarà sostituito dai servizi di assistenza agli anziani nelle loro case. All’articolo 2Esercizio dell’attività libera professionale intramuraria- ci si sofferma sulla regolamentazione della professione dei medici oltre l’orario di lavoro utilizzando strutture ospedaliere –intramoenia. Entro il 30 novembre 2012 si dovranno definire le modalità di controllo delle attività di intramoenia mentre entro il 31 dicembre 2012 le Regioni dovranno presentare una mappatura delle strutture ospedaliere pubbliche che offriranno questo servizio privato.

Inoltre sarà possibile anche creare studi professionali privati in rete. Sempre nel decreto Balduzzi è specificato come ogni studio privato dovrà dotarsi di una strumentazione che evidenzi la tracciabilità del pagamento: i medici che offrono servizi privati dovranno rilasciare sempre la fattura fiscale. Entro la primavera 2013 questi sistemi di tracciabilità dovranno già essere funzionanti. Inoltre all’articolo 2bisMisure in materia di tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni santarie– è specificato come sarà garantita efficacia e trasparenza nel controllo della libera professione: verrà istituita una Commissione formata da rappresentanti del ministro della Salute, dell’Economia, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che non riceverà compensi e avrà vari compiti: per formulare proposte, per vigilare sulla finanza pubblica sanitaria e per aggiornare le tariffe proprio in merito alla libera professione.

Il decreto-Balduzzi oltre ai tagli, tutela anche la mediocrità di alcuni medici perché limiterà la possibilità dei pazienti di poter chiedere risarcimenti per i danni causati da errori di dottori non competenti, riducendo anche gli importi ottenibili per lesioni gravi –s’intendono danni invalidanti come per esempio la perdita dell’udito o dell’olfatto.

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