Firenze prostituta d’Italia: ecco il tariffario per affittare a ore il patrimonio cittadino
Con 10mila euro si può gustare una cena nella Galleria Palatina dei Pitti oppure agli Uffizi, di fronte alla Venere di Botticelli. Per un cocktail, invece, bastano appena 5mila euro. Et voilà, ecco la prima città-escort d’Italia, cui tocca prostituire le sue bellezze perché qualche pappone di turno così ha deciso. “Ahi, serva Italia…”
Una volta era il centro del mondo. Firenze, la culla del Rinascimento e dell’Umanesimo, la città in cui convergevano tutti i grandi geni dell’Italia. A quel tempo, esistevano i mecenati e i committenti. L’arte era roba di pochi eletti, al vulgo non serviva.
Fortunatamente, nei secoli, la concezione dell’arte è mutata. Ora, questa dovrebbe essere disponibile per tutti, al fine di istruire, compiacere e arricchire umanamente le persone. In linea teorica. Perché Firenze, dopo aver affittato il Ponte Vecchio per la festa dei vip, corre ai ripari e dimostra come, in fondo, non si sia trattato di un evento strano e occasionale. Esiste proprio un tariffario per i ricchi che vogliano strafare e dimostrare di poter disporre del patrimonio artistico-culturale italiano a proprio piacimento.
Ebbene sì: la città di Renzi si trasforma in un albergo ad oreper benestanti, e l’arte la escort di cui disporre il tempo necessario per far bella figura di fronte agli amici. Che avesse visto lungo il buon Dante, non per niente fiorentino, nell’apostrofare l’Italia come “gran bordello”? E così, ecco che il prossimo 23 luglio la soprintendente ai beni culturali, Cristina Acidini, illustrerà il prezziario di Firenze.
Tutto dipende dal budget di cui si dispone. Si parte da un minimo di 3000 euro per coloro che vogliano dar vita a un’iniziativa culturale presso il Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti. Se, però, nello stesso luogo, si vuol offrire agli amici un diversivo teatrale, il costo sale a 5000. Peggio ancora se si abbia l’intenzione di organizzarci una manifestazione, di che tipo non si sa, il cui prezzo è di 20mila euro, o una cena di gala, del valore di 15mila. Si sa, le cene costano.
Ovviamente è possibile risparmiare: con 10mila euro si può gustare una cena nella Galleria Palatina dei Pitti oppure agli Uffizi, di fronte alla Venere di Botticelli. Ancora troppo alto, il prezzo, nonostante la divina sulla conchiglia? Ci si può sempre accontentare di un cocktail: con 5mila euro è sempre possibile portare a casa la consapevolezza di essere uscito a bere qualcosa con una dea. Stesso prezzo, ma nessun’entità olimpica, per un drink nella Grotta del Buontalenti a Boboli, mentre, con appena 2mila euro in più, la location adatta diventano le volte di Pietro da Cortona. Infine, se tutto ciò non vi accontentasse, potreste sempre darvi alla moda e organizzare una sfilata, al costo di 150mila euro, tra le opere dei Medici.