Rapporto Mediobanca, l’Italia potrebbe risollevarsi grazie alle aziende energetiche. Ecco perchè
La bolletta energetica italiana e lo stimolo all’economia derivante da nuovi investimenti infrastrutturali nel settore. Numeri, confronti e player fondamentali in un report top secreti di Mediobanca Securities.
La vera frustata al sistema produttivo italiano può venire solo dall’energia. Le imprese italiane, messe di fronte ad una bolletta di gran lunga superiore rispetto a quella degli altri Paesi europei, potrebbero infatti recuperare questa differenza solo grazie ad un efficientamento energetico-infrastrutturale. E i player fondamentali, spiega un report di Mediobanca Securities, sarebbero colossi come Snam, Terna e Prysmian.
Prezzo del petrolio e inflazione
“Stimiamo – sottolineano gli analisti di Piazzetta Cuccia guidati da Antonio Guglielmi – che un prezzo del petrolio del 10% più alto comporti un balzo per l’inflazione di 12 punti base nelle economie occidentali, con l’Italia più esposta a causa della componente energetica che rappresenta il 43% delle sue importazioni extra UE-27, una cifra doppia rispetto agli altri Paesi europei”.
Così, evidenzia il report, l’inflazione importata “potrebbe minare il vantaggio di qualsiasi svalutazione interna. Quindi il ‘dilemma energetico’ sta acquistando sempre più importanza nell’agenda politica dati i prezzi dell’energia elettrica del 20-35% più elevati in Italia rispetto alla media Ue”.
La bolletta energetica italiana e gli incentivi green
L’Italia ha recentemente assistito a una diminuzione dei prezzi dell’energia elettrica, “spiegata dall’espansione di una nuova generazione di solare soprattutto per tutto il 2011, dall’attivazione di infrastrutture per il gas più concorrenziali (attraverso l’introduzione delle cosiddette clausole use it or lose it), e dal ruolo crescente del gas sul mercato spot. I prezzi italiani stanno dunque vivendo una significativa contrazione. Gli incentivi per le energie rinnovabili in Italia rappresentano già il 17% del totale, e il loro costo è aumentato in modo significativo a causa dello sviluppo di nuovi impianti fotovoltaici, la cui capacità installata è aumentata da 3.4GW nel 2010 a 16.4GW nel 2012″.
Lo stimolo economico derivante da investimenti infrastrutturali
Il percorso, spiega Mediobanca Securities, “sarà quello dell’efficienza energetica, della modernizzazione delle infrastrutture, della diversificazione delle fonti di energia e della creazione di un mercato unico europeo dell’energia, con l’obiettivo finale di recuperare competitività e con uno stimolo per l’economia italiana derivante da questa ondata di nuovi investimenti”.
I player e i settori fondamentali
E la creazione di un mercato energetico più liquido e flessibile dipenderà dai player che sviluppano infrastrutture. “Il cambiamento – prosegue il report – richiede la costruzione di altri canali che aumenteranno interconnessioni internazionali, ridurranno le strozzature regionali e contribuiranno ad integrare nuove energie rinnovabili, pur garantendo il reale utilizzo delle infrastrutture esistenti, attraverso l’introduzione da parte dei regolatori di clausole use it or lose it“. I player fondamentali? “Snam, Terna e Prysmian. Anche Eni potrebbe anche beneficiare di questa macrotendenza, data la sua presenza nelle attività di marketing del gas europeo, consentendo così alla sua divisione gas ed energia di riguadagnare redditività con meno contratti take-or pay con i fornitori tradizionali”. E con una diminuzione dei prezzi di energici, ad essere influenzati positivamente sarebbero i settori del cemento, dei materiali da costruzione, dell’acciaio, della carta, del vetro e dei prodotti farmaceutici, tradizionalmente esposti alle fluttuazioni energetiche.