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UNIVERSITÀ/ L’Italia dei baroni, delle parentopoli e degli sprechi. I casi degli atenei più imbarazzanti

Solo ieri sono stati pubblicati i dati sulle iscrizioni agli atenei: il calo è drammatico. In appena tre anni si sono persi 30mila nuovi iscritti e in meno di 10 anni più di 70mila. Le responsabilità, oltre che a politiche governative scellerate, distintesi negli ultimi anni solo per tagli, sono imputabili ad un sistema patologico che caratterizza gran parte degli atenei italiani: rettori inchiodati ai loro scranni, baroni decennali, prentopoli inverosimili, sprechi inverecondi. Ecco i casi più imbarazzanti in giro per l’Italia. Da Siena a Roma, da Lecce a Perugia, da Messina a Bari, fino in Molise.

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