REGIONE MOLISE/ Approva la legge per le segreterie particolari: ma il testo è anticostituzionale
L’articolo uno della Legge della Regione Molise del 4 agosto 2011 prevedeva una discrezionalità troppo elevata nelle assunzioni e nella determinazione dei compensi, il terzo ledeva addirittura il principio dell’articolo 3 della Costituzione secondo il quale è compito dello Stato rimuovere gli ostacoli di natura economica che impediscono il corretto sviluppo del cittadino. Perché venne fatto tutto questo? Per alimentare clientelismo e sottobosco culturale
di Viviana Pizzi
La legge della Regione Molise del 4 agosto 2011 è stata dichiarata incostituzionale negli articoli uno e tre. Detta così sembrerebbe una nozione talmente tecnica che nemmeno i giuristi più esperti riuscirebbero a dirimere.
Per i meno addentrati nella questione stiamo parlando dell’assunzione del personale delle segreterie particolari all’interno degli uffici della Regione Molise.
Un anno fa all’articolo uno, modificando una norma preesistente del 1991, era stata inserita una normativa secondo la quale il personale addetto alle segreterie particolari può essere individuato tra gli impiegati regionali o, in posizione di comando, tra i dipendenti dello Stato, degli enti locali, degli enti subregionali, degli altri enti pubblici.
Il personale regionale e quello in posizione di comando, eventualmente utilizzato nelle segreterie, conserva il trattamento giuridico, economico ed indennitario già previsto dal precedente impiego.
A questi ultimi nel caso di attribuzione della funzione di responsabile della segreteria particolare, ove sia titolare di retribuzione inferiore, spetta un trattamento giuridico, economico ed indennitario che non sia inferiore a quello previsto per la categoria economica D3.
Il trattamento economico, ai fini della determinazione del budget, è computato per intero, qualora si tratti di personale in posizione di comando, ed esclusivamente per la differenza integrativa qualora si tratti di personale regionale“.
Il ricorso contro tale normativa era stato presentato il 17 ottobre del 2011 direttamente dal presidente del Consiglio dei Ministri.
Ora perchè la Corte Costituzionale, nella sentenza del diciotto luglio di quest’anno ha dichiarato illegittimo questo articolo di legge disponendone quindi la modifica?
Secondo la presidenza del Consiglio dei Ministri quanto stabilito dalla norma regionale impugnata incide nella sfera di competenza della contrattazione collettiva del lavoro, violando il buon andamento di cui essa è espressione.
Secondo la Corte Costituzionale l’eccezione presentata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri è da ritenersi fondata perché nel caso in cui il dipendente assunto occupava una posizione economica inferiore rispetto a quella che gli sarebbe spettata durante il periodo di assunzione nella segreteria particolare la variazione del trattamento va contro a quanto prevede il contratto collettivo nazionale del lavoro del 1999.
Tradotta in termini poveri significa che la Regione Molise non può decidere da sola quale stipendio attribuire a un segretario particolare senza doversi misurare con norme Costituzionali superiori e con leggi nazionali anch’esse di valore maggiore rispetto a quelle regionali.
La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo anche l’articolo tre della Legge Regionale del 4 agosto 2011. Vediamo nello specifico cosa conteneva la norma da cambiare: le disposizioni della presente legge si applicano a decorrere dal primo gennaio 2011 al personale che, a decorrere dalla stessa data o da data successiva, risulti aver svolto funzioni di responsabile di segreteria particolare.
L’articolo 3 non può essere applicato per effetto dell’anticostituzionalità dell’articolo uno e perchè le assunzioni all’interno delle segreterie particolari non possono avere effetto retroattivo. Se la legge è del 4 agosto del 2011 non si può pensare di far partire stipendi adeguati e quant’altro in anticipo. Il testo era anche contrario alla norma superiore prevista dall’articolo 3 della Costituzione.
Secondo il quale, lo ricordiamo, è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Bocciata quindi una norma importante per la politica del Governo di Michele Iorio. Nella quale la giunta regionale aveva tentato di scavalcare addirittura la Costituzione per garantire al proprio sottobosco (scelto rigorosamente dal singolo assessore) di vivere meglio.
Infischiandosene di chi da queste logiche di spartizione resta sempre e comunque fuori.