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SOLAGRITAL/ Sopravvenuta carenza di interesse.

“Esprimo un giudizio politico estremamente negativo sul silenzio connivente della Regione che assiste passivamente al dramma di una cooperativa al 75% di proprietà pubblica – la Solagrital- che mette in cassa integrazione dipendenti a tempo indeterminato per assumere centinaia di avventizi, con buste paga non dignitose e senza forme di protezione previdenziale e sociale, e nel contempo magari destina decine di migliaia di euro per contratti di consulenza a giornalisti ed organi di informazione locale.” Era il 23 luglio 2010 quando Massimo Romano scrisse queste parole in risposta a chi lo accusava di essere il mandante politico del ricorso al Tar in merito alla faccenda Solagrital e più in generale della filiera avicola del matese.

di Alessandro Corroppoli

Il 2 luglio 2010 Alfredo Carosella titolare dell’Azienda Agricola “Fonte Pacillo” inoltra  – tramite  lo studio legale Giuseppe Ruta di Campobasso (l’avvocato Pino Ruta cura anche gli interessi di Romano) – un ricorso per chiedere la sospensione/annullamento della delibera n. 210/2010 con la quale la Giunta Regionale aveva acquistato l’usufrutto dello stabilimento Arena di Bojano per la cifra di 37 Milioni di euro; della delibera di giunta n. 382/2010 del 12 maggio dove la regione erogava, a titolo gratuito, 10 milioni di euro a favore della G.A.M. srl; della delibera di giunta n. 465/2010 del 7 giugno; della delibera n. 1395/2008 con la quale la Giunta regionale aveva erogato 5 milioni di euro a favore della Solagrital;  della delibera, ove necessario, n 370/ 2009 dove all’atto di costituzione furono erogati 27 milioni di euro alla G.A.M.; la delibera del consiglio regionale n.139/2009 e la determina del direttore generale della Direzione I n. 39/2009 nelle quali si conferma la delibera di giunta e si affida alla società Reag spa l’incarico di svolgere la perizia di stima del valore immobiliare dell’azienda di Bojano; ed infine della delibera di giunta n. 1132/2010 dove la regione Molise aveva autorizzato il mantenimento delle partecipazioni societarie nella Solagrital.

Citati in giudizio ci sono la Regione Molise in persona del Presidente, l’Ersam, la Solagrital società cooperativa, l’Arena Holding spa, la Roncadin srl, l’Avicola Molisana srl, la G.A.M. srl, l’Agria Holding spa, l’Arena Agroindustrie Alimentari spa, la Logitin srl e l’Agrinvest srl.

Il 21 luglio 2010, ordinanza n. 250, il Tar del Molise respingeva l’istanza cautelare dei ricorrenti perché l’impugnazione della delibera di giunta n. 370/2009 giungeva in modo tardivo e perché la competenza del Consiglio regionale era stata rispettata. Sempre in quella data il Tar fissava al 23 marzo 2011 l’udienza per la trattazione di merito.

Il 24 gennaio del 2011 il Tar disponeva all’Amministrazione regionale di depositare ogni documento utile e una relazione del dirigente e/o funzionario responsabile con ulteriori elementi significativi utili per la decisione.

L’11 febbraio 2011 il ricorrente notificava tempestivamente motivi aggiuntivi per l’annullamento  della delibera di Giunta n. 1132/2010.

Dopo alcuni dibattimenti e rinvii si arriva alla sentenza del 5 aprile 2012 depositata in segreteria il 16 aprile 2012 recita:

Rilevato che alla odierna pubblica udienza la parte ricorrente ha depositato dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse alla decisione del ricorso, sottoscritta da tutte le parti intimate costituite, con la quale le parti chiedono congiuntamente la definizione del giudizio con compensazione delle spese di lite e rinuncia al vincolo della solidarietà da parte dei rispettivi legali. Il Tar del Molise definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara improcedibile e compensa le spese di giudizio tra le parti”.

Sopravvenuta carenza di interesse?

Come può venir meno l’interesse di un avicoltore che vede ridurre drasticamente il suo raggio d’azione commerciale? Cosa è successo in quest’ultimo anno e mezzo?

Due sono le ipotesi. La prima è che il ricorrente, seguito dallo studio legale di Giuseppe Ruta di Campobasso, consigliato dai suoi avvocati ha capito che la sua era una battaglia persa oppure che, seconda ipotesi, c’è stato qualche accordo.

Tradotto: o aveva ragione Solagrital o le due parti si sono date una bella stretta di mano.

Ad oggi non abbiamo risposte in merito mentre rileviamo un silenzio quasi tombale anche da parte di chi si è sempre mostrato molto attento a talune faccende giuridico-politico.

Ora rimangono attivi solo gli esposti alla procura della Repubblica presentati 3 anni or sono da Massimo Romano. Basteranno ad accertare la regolarità di alcune procedure istituzionali regionali oppure calerà un silenzio ‘omertoso’ anche su quello?