Fini “il trombato” ha lasciato un vuoto. AAA cercasi leader per la nuova destra
Svolta storica anche per la destra italiana. A Ferrara si sta svolgendo la 32esima festa del Tricolore. Tutti gli appuntamenti sono in programma fino a domenica. E’ chiaro però che il successo dei tempi dell’Msi di Giorgio Almirante è lontano. Complice la virata agli estremismi di Forza Nuova e di Alba Dorata. Il motivo principale però risiede nell’assenza di un leader storico come Gianfranco Fini. E la nuova Destra è alla ricerca di un nuovo leader. In pole position Roberto Menia, attuale reggente di Fli.
FINI ASSENTE MA ACCLAMATO DALLA BASE COME LEADER: ATTENZIONE PERO’ AI GIOVANI CHE TENTANO DI FAR FUORI I GENERALI
Dopo la morte del fondatore del Movimento Sociale Italiano, il testimone era passato a Gianfranco Fini. L’ex presidente della Camera, anche se richiesto da qualche seguace della destra storica, non è presente. Dopo la sconfitta elettorale di febbraio e la scomparsa quasi totale di Futuro e Libertà, ha deciso di eclissarsi. E di scomparire letteralmente dalla scena politica italiana.
Vittorio Lodi, uno dei principali organizzatori della Festa, non vuole ammettere la debacle e rilancia attraverso un video pubblicato da “Il Fatto Quotidiano”: “Berlusconi vuole rifondare Forza Italia, perché noi non possiamo costruire una sorta di Alleanza nazionale rinnovata?”.
La ricerca spasmodica di un nuovo leader della Destra non è da scartare. C’è, come abbiamo detto, chi spera in un ritorno di Gianfranco Fini. Il quale, nonostante il suo legame con Berlusconi degli anni passati e l’avvicinamento all’area cattolica, riscuote ancora una certa simpatia della base. Molti lo vedono ancora “come l’unico erede di Almirante”.
E a chi propone nomi alternativi come i pidiellini Ignazio La Russa e Gianni Alemanno, la base non si fa scrupolo di rispondere: “Alemanno? Neanche per sogno. Lui e La Russa sono traditori”.
E SI FA AVANTI IL REGGENTE DI FLI ROBERTO MENIA
Chi potrebbe essere a raccogliere l’eredità di Gianfranco Fini? In pole position c’è il reggente di Futuro e Libertà Roberto Menia.
E’ lui che alla vigilia della festa del Tricolore spiega il senso della riunione emiliana delle anime di quel che rimane dell’ex Msi italiano.
“Bisogna comporre una nuova destra in grado di immaginare le impalcature future su cui poggiare un’altra Italia è il filo conduttore di quest’anno , che Fli dedica alla storia e alla rinascita. La prima, a venticinque anni dalla scomparsa di Giorgio Almirante, come bagaglio del proprio passato da utilizzare al meglio per edificare una nuova proposta, credibile e seria, di un cartello “a droit” nel palcoscenico politico italiano“.
Il promotore della ‘Costituente nazionale’ della destra, è consapevole “che una rinascita non può che passare da una rupture col passato mescolata a interpreti diversi e funzionali alle contingenze del Paese”.
Ragion per cui, su giustizia e occupazione si sono addirittura confrontati primo con l’ex presidente del Pd Rosi Bindi e rappresentanze sindacali come Santini e Centrella. In chiusura Roberto Menia, chiuderà la kermesse con una chiacchierata con il sindaco di Verona Flavio Tosi, “esponente di quel nuovismo, territoriale ma proiettato al palcoscenico nazionale, utile strumento per scardinare vecchi schemi e consuetudini obsolete”.