Letta apre il meeting di CL e lancia l’Unione Bancaria : “Per un’Europa più unita.” Una minaccia?
Sembra tutto pronto al meeting di Rimini, dal quale oggi il Premier curerà l’intervento sul tema della mostra “Sinfonia dal nuovo mondo”. In un’intervista al Sussidiario.net , quotidiano vicino a Comunione e Liberazione, Enrico Letta anticipa i temi del suo discorso. E lancia un passaggio chiave sull’Unione Bancaria Europea. Che, visti i tempi che corrono, sembra più una minaccia.
Enrico Letta oggi inaugurerà personalmente il meeting di Rimini da dove il Premier proverà a dare una svolta a questo governissimo. Forse la costiera romagnola potrà fare da scenario d’ispirazione per far si che si provi a risollevare le sorti di questa stanca Nazione. Il Presidente del Consiglio in un intervista rilasciata al Sussidiario.net sembra molto carico e tirato a lucido per l’appuntamento, dimostrando di avere idee chiare sul futuro nostrano. Tempo fa il giovane Letta disse che l’Italia era un paese grande in un mondo piccolo, ma ora siamo un paese piccolo in un mondo grande.
Il mondo cambia velocemente e si evolve alla velocità della luce ma l’Italia sono anni che ormai non è più un paese grande ed è piuttosto prigioniera di idiosincrasie difficili da rimuovere. Ma, Letta il sognatore sembra avere piani più grandi per la Nazione ma non solo, soprattutto quando parla di un Europa Unita sia sul piano commerciale ma anche e soprattutto sul piano politico. Un ‘Europa che sia in grado di affrontare i cambiamenti cui sta andando incontro inevitabilmente con il mondo e la sua società.
Anche se poi, in parte (ma solo con gentilezza, non sia mai si arrabbino n.d.r) bacchetta la stessa Unione dato che l’Italia riceve molto meno di quanto versa e nonostante ciò l’UE ci ritiene “periferia”, ci sottovaluta e soprattutto “ ci dice di fare i compiti a casa”. Inoltre, Letta continua a parlare anche di un unione bancaria da sostenere con grande convinzione, tema peraltro che sarà sostenuto con vigore l’anno prossimo durante la quale ci sarà il semestre di presidenza italiana della Ue. Questo periodo, tra le altre cose, coinciderà con le elezioni in Germania alle quali tutti i paesi europei guardano con enorme attenzione visto che possono cambiare le sorti future dell’UE, modificandone la direzione da prendere a seconda del vincitore.
Ma, per tornare più nel concreto il giornalista del Sussidiario fa tornare Letta “il sognatore” sulla terra, sbattendogli in faccia la realtà economica italiana visto che è difficile pensare all’Europa se prima non si prova a risollevare l’Italia. La crisi economica è sotto gli occhi di tutti così come è evidente quanto sia difficile fare industria in Italia. Ma anche qui, il giovane Letta dimostra un enorme capacità d’immaginazione e risponde così alla domanda fatta dal giornalista del Sussidiario che lo incalzava sui problemi italiani : “Su questi fattori stiamo lavorando e continueremo a farlo per dimostrare a tutti che, per quanto si difficile, fare imprese in Italia è possibile. Penso ai tanti provvedimenti approvati nei nostri primi 100 giorni”.
E via a snocciolare il decreto del fare, la legge sabatini, il tentativo di sbloccare l’eccessiva burocratizzazione gli Ecobonus e chi più ne ha più ne metta. Peccato che risultati concreti gli italiani non li abbiano ancora visti, ma chissà che il futuro non ci riservi qualche sorpresa. Tutto è possibile.
Il giornalista continua ad incalzarlo e quando, probabilmente stufo del tiki taka lettiano gli chiede “ ma qualche provvedimento concreto”, udite udite Letta risponde con un “ci occuperemo della risoluzione dei debiti della pubblica amministrazione, perché la tempistica può fare la differenza”. Qualcuno potrebbe dire a Letta che ci sono aziende fallite per la “tempistica” o altre che aspettano da decenni. Oppure più semplicemente potreste svegliarlo da quel mondo fantastico in cui vive.