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Sprofondo Italia: ma i berluscones pensano alle tombe dei Savoia e alle colonie italiche degli anni ‘30

La crisi, esticazzi? Ecco, suona più o meno così l’atteggiamento dei senatori berlusconiani, che hanno avuto la “brillante” idea di presentare due disegni di legge in memoria dei rampanti anni ’30. La crisi, esticazzi? Le priorità sono due, secondo i suddetti geni: primo, riportare in Italia le salme di Vittorio Emanuele III e Umberto II; secondo, recuperare i beni persi nelle ex colonie di memoria fascista. La crisi, esticazzi?

 

L’Italia politica è nel caos completo: Pd e Pdl insieme che legiferano (o almeno provano a farlo) negli interessi del Governo Letta. L’Italia economica sta messa peggio di peggio. Il rating di Standard & Poor’s  ha declassato il nostro Paese dal livello BBB+  a quello BBB. I nostri parlamentari però non ci pensano o fingono di non farlo. Soprattutto se si tratta dei pidiellini e del Gruppo Autonomie Locali nato al Senato proprio da una scissione interna al Pdl.

Cosa hanno pensato di fare? Tra marzo e luglio presentare due disegni di legge che vanno al di là della prima e della seconda Repubblica. Degni dei migliori nostalgici vorrebbero che si riportassero in Italia i corpi degli ultimi due Re appartenenti alla dinastia Savoia e che le imprese o i singoli cittadini recuperassero i beni perduti in Eritrea, Etiopia, Somalia e Libia quando erano territori italiani. Si tratta degli anni 30 e molti di quei cittadini potrebbero anche essere morti. Interesserà a figli o nipoti questo recupero? Ai posteri l’ardua sentenza

COSTI A CARICO DELLO STATO – Il disegno di legge è stato presentato dal giornalista senatore del Pdl ex An e discepolo di Giuseppe Tatarella, Francesco Maria Amoruso. Deputato dalla dodicesima legislatura e senatore dalla sedicesima e coinvolto nel 2011 nello scandalo Affittopoli risultando intestatario di un contratto di affitto nella Enasarco.

Il suo discorso parte dal 2011 quando  si è festeggiato il 150esimo anniversario dell’unificazione dell’Italia.

Tra queste pagine buie – ha sottolineato il legislatore –  ci sono state senz’altro le sepolture all’estero degli ultimi due monarchi d’Italia, re Vittorio Emanuele III (che regnò dal 1900 al 1946) e re Umberto II (che regnò dal 9 maggio al 13 giugno 1946)”.

Il disegno di legge invece prevede che “al fine di onorare il ruolo di casa Savoia e degli ultimi Re d’Italia, è autorizzata la traslazione delle salme di re Vittorio Emanuele III di Savoia e della sua consorte Elena di Montenegro, nonché di re Umberto II di Savoia e della sua consorte Maria José del Belgio, nella basilica di Santa Maria ad Martyres detta «Pantheon» in Roma”.

Un progetto che certamente ha dei costi. Denaro che verrebbe sottratto alle casse dello Stato e di conseguenza ai cittadini italiani che ne avrebbero avuto bisogno per mettere insieme pranzo e cena.

Di questo capitolo ne parla l’articolo due del progetto di legge.

Gli oneri finanziari – si legge –  derivanti dall’attuazione del comma 1 sono a carico dello Stato e vengono quantificati con decreto adottato dal Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali”.

Insomma nulla di chiaro e trasparente. Agli italiani repubblicani quanto potrà importare recuperare i corpi di Re che hanno permesso l’avvento del regime fascista? Niente di niente.

IN MEMORIA DEL REGIME – Gli anni 30 non sono soltanto nella mente del senatore Amoruso ma anche del collega Luigi Compagna. Colui che nel 2009 aveva presentato un ddl per ripristinare l’immunità parlamentare e aveva tentato di presentare un disegno di legge poi ritirato per dimezzare le pene per coloro che vengono condannati per concorso esterno in associazione mafiosa, ha pensato agli del fascismo.

Ora ha pensato niente poco di meno che presentare un disegno di legge a favore delle popolazioni italiane che hanno occupato i territori coloniali degli anni 30.

Il disegno di legge, presentato al Senato il due luglio scorso, ha come oggetto le Disposizioni in materia di indennizzi a cittadini e imprese italiane per beni perduti nelle ex colonie di Etiopia ed Eritrea, Libia e Somalia, già soggette alla sovranità italiana”.

Il testo non è ancora disponibile sul sito del Senato ma si tratterà di ottenere indennizzi dallo Stato per venire risarciti di beni perduti in quelle terre. Altro denaro da spendere e togliere a coloro che non riescono ad arrivare alla seconda settimana con i loro miseri salari da 400 euro al mese.

L’italiano medio è davvero stanco e si chiede quale sia l’utilità di un parlamento che, tra l’altro, legifera tanto e approva poco.