L’arte di fare la guerra
“Fare guerra” è un’arte. Non basta un numero spropositato di soldati né armi sofisticate per vincere. Su Tzu insegna che chiunque riesca a sfruttare le caratteristiche del suolo, la psicologia dell’avversario e diversi altri fattori fisici può battere anche l’avversario più temibile.
“L‘arte della guerra” è probabilmente il manuale di strategia militare più letto di tutti i tempi. Su Tzu racchiude in poche pagine, pregne di saggezza e di intelligenza, le tecniche più efficaci di “fare guerra” per ottenere una sicura vittoria o quanto meno una superiorità anche nei confronti del nemico più agguerrito.
Fin dalle prime pagine Tzu invita il suo lettore a considerare tanti elementi che possono giovare a suo favore: dalle condizioni del campo di battaglia al nervosismo dell’avversario. Chi riesce a trovare i punti deboli e il momento propizio per sferrare l’attacco ha possibilità di sopraffare il nemico più agguerrito.
Tutto nasce dall’osservazione e dalla deduzione. La sua arte della guerra si fonda sulla ragione e su una visione razionale dell’azione bellica, mossa non solo da istinto, ma anche dall’intelligenza e dalla studio.
La strategia e la scaltrezza sono le armi che permettono a chiunque di vincere o di conquistare una superiorità sull’avversario. Ecco perché ancora oggi Su Tzu viene letto e studiato e i suoi insegnamenti sono applicati in altri campi e settori della società umana: nella finanza, per esempio, le sue strategie ha contribuito ad elaborare teorie e prassi che in grado di vincere la concorrenza e aumentare i profitti.